576 reclusi contro una capienza massima di 372 posti, 204 agenti di polizia penitenziaria in servizio, 18 in meno rispetto a quelli previsti, 4 morti dietro le sbarre dall’inizio dell’anno ad oggi, ed episodi di violenza quasi all’ordine del giorno. Numeri che fotografano in maniera impietosa le criticità del carcere Sant’Anna di Modena, un mondo a parte dove il sovraffollamento e l’autolesionismo minano il fragile equilibrio della sopravvivenza. Di fronte a questa emergenza il presidente Michele de Pascale, e l’assessora al Welfare, Isabella Conti, hanno avviato un ciclo di visite nei penitenziari della regione. L’obiettivo è quello di confrontarsi con i vertici del sistema penitenziario per individuare soluzioni concrete alle criticità esistenti.

Il reportage dell’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta Regionale lascia poco spazio all’immaginazione: sempre più spesso l’altissima densità di detenuti trasforma i penitenziari in polveriere, dove praticamente ogni giorno si registrano situazioni di tensione ed episodi di violenza mettendo a rischio sia chi vi lavora all’interno e sia chi è recluso.