Si era recato sabato sera al Circolo Arci di Ravarino insieme al fratello, poi c’è il vuoto fino alla mattina, quando Taissir Sakka, tunisino di 30 anni, è stato ritrovato senza vita nel parcheggio del Dopo lavoro ferroviario, in via dell’Abate, a Modena. I Carabinieri stanno indagano, nel massimo del riserbo, per capire che cosa sia successo. La prima ipotesi seguita dai militari è che Taissir sia caduto accidentalmente, provocandosi un trauma mortale alla testa, ma i suoi familiari sono convinti che non sia così, che qualcuno invece lo abbia ucciso. In primis il fratello di Taissir, Mohamed Ali Sakka, che era con lui la sera prima, chiede che sia fatta luce sulla sua morte. Solo l’autopsia sulla salma, recuperata dalle Onoranze Funebri Gianni Gibellini, potrà dare le risposte che servono agli inquirenti, così come le immagini di videosorveglianza prelevate dalla zona. Il corpo da quanto si apprende, aveva una profonda ferita dietro alla testa e aveva il viso tumefatto, ma come detto, è ancora da chiarire cosa sia successo al 30enne tunisino. Ciò che appare certo, è ciò che ha fatto la sera prima del ritrovamento. Sono stati i Carabinieri a identificarlo, intorno alle 23.30, dopo che nel locale di Ravarino insieme al fratello è stato accusato di stare molestando i clienti in evidente stato di ebrezza. Mohamed sostiene di aver salutato per l’ultima volta Taissir intorno a mezzanotte. Da quel momento in avanti, solo tanti interrogativi.