Si è tenuto oggi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il Tavolo sulla vertenza Mozarc ex Bellco, stabilimento con sede a Mirandola. L’azienda del biomedicale il 12 giugno 2024 aveva annunciato la chiusura dell’impianto produttivo mettendo a rischio diverse centinaia posti di lavoro, oltre alle conseguenze a cascata sull’intera filiera. Questa mattina sono stati presentati tre progetti e due lettere d’interesse di soggetti imprenditoriali, operanti nel territorio, che integrerebbero tali proposte. Si tratterebbe di quelli maggiormente compatibili con i criteri proposti, ovvero solidità della compagine degli investitori, piani industriali specifici per la realtà aziendale e capacità di assorbimento della forza lavoro. Due soggetti provengono dal settore biomedicale, mentre uno integrerebbe l’attività biomedicale con produzione di batterie al grafene, si tratta della Tianyi-NorrDia e del Consorzio Frattini, al momento però mancano informazioni sugli investitori. Il terzo soggetto, ovvero BCI, unirebbe continuità e discontinuità di business e necessiterebbe di un più ampio ricorso alla CIG. Nessuna delle tre proposte assorbirebbe integralmente l’occupazione, neppure quella diretta. Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato, al contrario, l’importanza della continuità occupazionale da mantenere all’interno del distretto, che – ricordano- è il primo biomedicale in Europa. Le sigle sindacali di categoria, infatti, chiedono di discutere il piano sociale e industriale per garantire continuità occupazionale e produttiva