Nel video l’intervista a Mons. Giuliano Gazzetti, Vicario Generale Arcidiocesi Modena-Nonantola

Una figura che riesce ad affascinare anche i non religiosi: San Geminiano, il santo Patrono della città fin da epoca altomedievale, è diventato nei secoli una colonna portante dell’identità di tutta la comunità modenese. Il suo culto e quello del suo sepolcro ancora oggi costituiscono un elemento di forte aggregazione ed è un rito consolidato venerare le reliquie del Santo nei giorni antecedenti le celebrazioni del 31 gennaio. Per dare il via a queste celebrazioni oggi è stato aperto il Sarcofago del Santo Patrono, in una operazione lunga e delicata che ha richiesto il lavoro sinergico del  gruppo volontario di San Benedetto. Un momento di forte spiritualità per la comunità intera. Al Santo Vescovo, vengono attribuiti diversi miracoli, come aver salvato i modenesi dalle orde degli Unni guidati da Attila o aver liberato le persone dal demonio. È venerato anche in altre città ma è nella splendida cripta del Duomo di Modena che riposano le sue reliquie. Ed oggi ad assistere all’apertura del sarcofago c’erano tanti fedeli profondamente emozionati