Nel video, l’intervista a Andrea Cossarizza, Professore di Patologia Generale e Immunologia UniMore
Si torna a parlare di Covid. Viene chiamata Eris, come la dea greca della discordia, la nuova variante in circolo ultimamente in Italia, con un incremento del 44% negli ultimi sette giorni. Al momento, per fortuna, non arrivano segnali di sofferenza dagli ospedali. Ma c’è da preoccuparsi?
Secondo uno studio condotto dall’università di Tokyo sui criceti, la variante sembra avere una maggiore capacità di infettare i polmoni. È così?
Intanto il Ministero della Salute prova a correre ai ripari e ripristina il tampone di screening nei pronto soccorso, almeno per i pazienti sintomatici. Secondo gli esperti, è importante usare cautela nei confronti dei fragili, in primis gli anziani, dove la campagna vaccinale sarebbe cruciale per limitare la diffusione del virus e i suoi effetti.