Non chiamatelo più “AstraZeneca”. Anche i cartelli all’interno del centro vaccinale di strada Minutara dovranno forse essere sostituiti. Questo perché il siero anticovid anglo-svedese ha cambiato nome in “Vaxzevria” e, insieme a questo è cambiato anche il bugiardino. La nuova denominazione del farmaco è stata approvata dall’Ema il 25 di marzo a seguito della richiesta del gruppo farmaceutico. “Dare un nome a un farmaco nuovo è una consuetudine – fa sapere in merito AstraZeneca – Ed è un processo che avviene in maniera separata dall’approvazione normativa e regolatoria del farmaco stesso”. Per quanto riguarda il foglietto illustrativo, da adesso specifica, tra gli effetti collaterali, i “rarissimi casi di trombosi”. Proprio per questo possibile effetto collaterale la Germania ha raccomandato la vaccinazione con questo farmaco solo alle persone con meno di 60 anni. La decisione è arrivata dopo che il Paul Ehrlich Institut ha reso noto che nel Paese sono stati 31 i casi di trombosi cerebrale rilevati dopo l’iniezione con il siero della casa di Oxford. Oggi l’Ema si è di nuovo riunita a fronte di questa scelta. L’Agenzia Europea del farmaco ha ribadito che non c’è alcun rischio specifico legato all’età per AstraZeneca e che non è dimostrato il nesso causale tra vaccinazione e trombosi, tuttavia, scrive Ema in una nota, “è possibile e ulteriori analisi sono in corso”. Nuove conclusioni arriveranno la settimana prossima. Nel frattempo, l’agenzia non controindica AstraZeneca nemmeno per le donne incinte, ma la direttrice, Emer Cooke, consiglia loro di “vedere il medico prima di prendere qualsiasi vaccino”.