Nel video l’intervista a Kyriakoula Petropulacos, Direttore generale Salute e Welfare dell’Emilia-Romagna
Le fiale che arriveranno il prossimo mese sono meno di quelle inizialmente promesse, ma da AstraZeneca c’è la rassicurazione via nota stampa: entro giugno l’Italia si vedrà consegnare le 20 milioni di dosi previste. Ma a prescindere dai ritardi attuali, non tutte le regioni italiane ad oggi hanno iniziato a usare massicciamente il farmaco anglo-svedese. Se la Toscana ha utilizzato oltre il 95% delle fiale a disposizione, l’Emilia-Romagna risulta essere vicino alla percentuale zero. In questa fase la nostra regione ha deciso di destinare AstraZeneca a due categorie: alle persone con disabilità e al personale scolastico. Solo la prima sta attualmente ricevendo le dosi, iniettate a partire da questo lunedì, mentre insegnanti, professori e operatori scolastici dovranno attendere i primi di marzo per vaccinarsi, al contrario dei colleghi toscani che hanno già fatto registrare il tutto esaurito di dosi. Solo dal mese prossimo quindi in Emilia-Romagna il vaccino AstraZeneca verrà sfruttato massicciamente, finendo direttamente negli studi dei medici di base che si occuperanno di iniettarlo al personale scolastico. Ieri Licia Petropulacos, direttore generale Cura della Persona, Salute e Welfare dell’Emilia-Romagna, durante un’iniziativa online sul tema, ha spiegato che se oggi AstraZeneca in regione risulta in gran parte ancora stoccato è per fornire ai medici di base un numero sufficiente di dosi per dare il via alla campagna.