Una rosa rossa come omaggio della città che ama e dove vive da quasi ottant’anni dopo un doloroso esilio che l’ha strappata prima da Salonicco, dove era nata, e poi dall’Istria assieme a tanti altri italiani in seguito alle persecuzioni dei titini.
La signora Elsa Crevatin ha ricevuto la visita della vicesindaca Francesca Maletti in occasione del compleanno numero 102, traguardo che ha festeggiato nella sua casa modenese con gli amici di sempre e la sua assistente.
La signora Crevatin ha spiegato alla vicesindaca Maletti che “Modena l’ha accolta con generosità” e sarà sempre “grata” alla città dove ha concluso gli studi universitari, laureandosi in medicina e svolgendo per tanti anni la professione di medico di medicina generale, curando quindi generazioni di modenesi. Sul mobile della sala da pranzo si trova anche la medaglia della Bonissima con cui l’amministrazione festeggia i suoi cittadini che compiono 100 anni.
Elsa ha raccolto le sua esperienza in uno scritto dove si definisce esule tre volte. Nata in Grecia da genitori italiani, venne espulsa con la famiglia da Salonicco nel 1941 dopo un accordo preso tra lo stato italiano e quello greco in seguito alla campagna italiana di Grecia. Si rifugiò in Istria, a Parenzo, dove vivevano dei parenti e infine a Trieste da dove scappò quando l’esercito di Tito arrivò in città nel 1945 fino all’approdo di Modena dove ha finalmente costruito la sua vita senza dimenticare le terre dove è cresciuta e custodisce nel cuore.