Ancora una vittima di suicidio al carcere Sant’Anna, la seconda in pochissimi giorni dopo che il 31 dicembre è stato trovato privo di vita un 37enne macedone in seguito a inalazione di gas nella sua cella. Questa volta si tratta di un giovane di origini marocchine nemmeno trentenne. A dicembre aveva tentato il suicidio ferendosi in modo gravissimo, finendo in terapia intensiva a Baggiovara dove sabato sera si è costatato il decesso. Una situazione sempre più drammatica, a Modena come in altre carceri del Paese, sulla quale è intervenuto il Consiglio Direttivo della Camera Penale Carl’Alberto Perroux di Modena: «Si tratta di un episodio che lascia sgomenti – osservano dal direttivo – non solo perché è accaduto a distanza di poche ore dalla morte di un altro detenuto a Modena, ma anche in considerazione del fatto che il tragico evento si pone lungo una scia di suicidi (91 nel 2024 nelle carceri italiane), che appare inarrestabile. È di tutta evidenza che ci si trovi di fronte ad una emergenza sociale che, ad oggi, costituisce una emorragia sistematica che non è stata tamponata neppure in minima parte, ancorché un intervento strutturale, che sia volto ad arginare concretamente la crisi che da tempo affligge il sistema carcerario nazionale, non sia più rinviabile. Le recenti parole pronunciate dal Presidente della Repubblica, sulla necessità di trattare con dignità ed umanità i detenuti tutti, oltre che il gesto simbolico compiuto dal Pontefice di apertura della Porta Santa presso il carcere di Rebibbia, devono cogliere nel segno e non rimanere unicamente nell’etere. Occorrono, ora più che mai, scelte risolutive».