Anche in composizione collegiale il Tar del Lazio ha ribadito il suo no alla riammissione del Carpi alla Lega Pro. Nessuna sorpresa dunque dalla sentenza di ieri sera, che segue per filo e per segno, anche nel merito del dispositivo, quello già deciso dal giudice monocratico dell’organo amministrativo lo scorso 5 agosto, ribadendo come il pagamento dei contributi Inps e Irpef avvenuto in ritardo non possa sanare il mancato rispetto del termine perentorio previsto dalle norme Figc. Il Carpi Fc 1909 dunque chiude qui il suo percorso, salvo un nuovo ricorso al Consiglio di Stato ma solo per cercare un risarcimento, anche se la pronuncia di ieri del Tar sulla Casertana complica la strada che porta al bando indetto dal sindaco Bellelli per la nuova società di Serie D che scade domani alle 11,30. Il Tar, pur bocciando la richiesta di riammissione dei campani in C, ha infatti accolto il ricorso per poterli iscrivere alla D con la stessa società bocciata dalla Figc, ipotesi non prevista dall’articolo 52 delle Noif che disciplina il bando dei sindaci. A questo punto, per estensione, Bellelli dovrà prima sondare la disponibilità eventuale dei vecchi soci per la D e solo dopo un loro no proseguire col bando. Un ostacolo ulteriore sulla strada che porterà Claudio Lazzaretti, patron della Correggese e titolare di Texcart, a partecipare come unico candidato al bando. L’imprenditore carpigiano sta completando l’iter per affiliare il nuovo Carpi al Comitato regionale della Figc e pagando i 330mila euro a fondo perduto oggi depositerà la sua candidatura, unica àncora di salvataggio per impedire che il calcio sparisca da Carpi.