Le prenotazioni ci sono e i turisti, specialmente stranieri, stanno riscoprendo il piacere del nostro Appennino. È tutto sommato positivo il bilancio dell’agosto vissuto in altura, come evidenziato da un’analisi condotta dall’ufficio studi Lapam Confartigianato. Già nel 2022 si erano registrate oltre 282mila presenze nei comuni montani, il 24,6% in più dell’anno precedente. Sono stati inoltre recuperati i livelli del 2019, ultimo anno di normale afflusso turistico. L’Appennino ha comunque affrontato meglio del restante territorio la crisi pandemica, infatti il calo del flusso turistico si è fermato a un -29,9% nel primo anno di pandemia, contro il -47% della provincia di Modena. Questo calo più moderato è in parte dovuto al fatto che la montagna modenese è frequentata prevalentemente da connazionali, limitandosi ad ospitare stranieri solo nel 6,5% dei pernotti. Tornando al 2023, il mese di agosto, complice anche del meteo favorevole, ha contribuito a ripopolare le nostre zone dell’Appennino, con persone che si sono recate in montagna per ripararsi dal caldo delle città e rifugiarsi al fresco, assistendo a un ritorno di tedeschi, polacchi, austriaci e, per la prima volta, anche spagnoli. Un aspetto però da cui, secondo Daniele Casolari, segretario Licom, non possiamo esimerci, è “la necessità di implementare i servizi: aumentare l’offerta, attraverso sinergie fra amministrazioni comunali, imprenditori e associazioni locali, aiuterà a richiamare ancora più persone.