La situazione generata dalla pandemia continua a tartassare il turismo italiano ed in particolar modo il comparto ricettivo. Ad evidenziare il tema della grande crisi per gli hotel sono i dati recentemente diffusi da tutti gli osservatori nonché il desolante scenario delle città d’arte, Modena compresa, private del turismo straniero. La nuova ondata di contagi, inoltre, ha determinato un’ulteriore diminuzione delle già scarse presenze nelle strutture ricettive, aggravandone la situazione economica e finanziaria. Il quadro assume l’aspetto più allarmante proprio nelle località nelle quali maggiore è il peso delle presenze degli stranieri. Le grandi città, che nel 2019 rappresentavano un quinto delle presenze turistiche registrate in Italia, hanno subito un crollo del 71% nel 2021. “È pressoché impossibile sopravvivere con questi dati” ha dichiarato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, che per questa ragione non si stupisce, purtroppo di quante strutture ricettive siano costrette a chiudere. Una crisi che non sta risparmiando nemmeno la nostra città, dove da giorni alcuni Hotel hanno dovuto sospendere il servizio. A fronte di ciò, sostiene Federalberghi, non hanno ad oggi trovato riscontro i pressanti inviti rivolti al Governo e al Parlamento per l’adozione di misure emergenziali in favore del settore, chieste a più riprese. In relazione a quest’ultimo aspetto, l’impedimento nel poter fare ricorso all’integrazione salariale di emergenza sta portando – nelle realtà maggiormente colpite dalla crisi – alle aperture di tavoli sindacali per la riduzione di personale. Un dramma quotidiano, che rischia di provocare un contraccolpo durissimo a circa 500 mila lavoratori e di conseguenza alle loro famiglie.