C’è chi ha tentato di guadagnarci, dalla recente tragica alluvione in Emilia-Romagna. Una raccolta fondi che aveva per oggetto una casa alluvionata a Traversara di Bagnacavallo (provincia di Ravenna), una frazione molto colpita, è stata bloccata: la raccolta era intestata a nome Marco Lolli e alla madre 80enne disabile.
Qualcosa, però, non quadrava: lo stesso Comune di Bagnacavallo si è rivolto formalmente alla piattaforma di crowfunding GoFundMe, rilevando che tale Marco Lolli non risulta né tra i residenti di Traversara né tra gli sfollati. Inoltre, l’intestazione dell’organizzatore della raccolta fondi è poi cambiata.
Dietro a questa, che ha tutta l’aria di essere una tentata truffa, ci sarebbe un cittadino modenese: la sua campagna di raccolta fondi è stata chiusa, perché “non ha superato le verifiche e la validazione”. Ma gli account sospetti sono due e – oltre al fantomatico Marco Lolli – uno di essi è riconducibile proprio al modenese, realmente esistente, secondo l’anagrafe. Peraltro un personaggio non nuovo a queste cose: risulta, infatti, promotore di altre raccolte fondi sulla stessa piattaforma, in questo caso dedicate all’alluvione in Romagna del 2023.
L’uomo rischia una denuncia per tentata truffa. E le donazioni ricevute sono già in fase di rimborso.