MODENA 1
BRESCIA 3
MODENA: Gagno; Oukhadda, Cittadini, De Maio, Azzi (79′ Renzetti); Gargiulo, Panada (62′ Battistella), Magnino; Tremolada (71′ Giovannini); Bonfanti (79′ Marsura), Diaw. A disp.: Narciso, Silvestri, Ponsi, Piacentini, Coppolaro, Mosti, Duca. All.: Tesser
BRESCIA: Lezzerini; Jallow (46′ Karacic), Papetti, Adorni, Mangraviti; Bertagnoli, Viviani (53′ Benali), Labojko (68′ Garofalo); Moreo (77′ Nuamah), Ayé (77′ Bianchi), Galazzi. A disp.: Andrenacci, Pace, Niemeijer. All.: Clotet
ARBITRO: Minelli di Varese
RETI: 18′ Bonfanti, 24′ Ayè, 61′ Moreo, 98′ Bianchi (rig.)
NOTE: Spettatori oltre 9mila di cui 900 ospiti. Partita slittata di un’ora a causa di problemi tecnici al Var.
di Paolo Vecchi
Il Modena dell’era Rivetti, in una sola stagione trionfale, è diventato l’immagine della vittoria e dell’entusiasmo. Sul campo, nei rapporti con la città, i tifosi e le istituzioni. Ha attraversato un momento grigio all’inizio del campionato scorso in serie C: una partenza in chiaroscuro del Dream Team di Tesser con la Reggiana che fuggiva. Poi la svolta, l’aggancio e la fuga coronata dal tripudio della promozione in serie B. Ma nell’impatto con il campionato Cadetto, dopo lo champagne stappato in Coppa Italia con Catanzaro e Sassuolo, il Modena è stato travolto da un insolito destino e da una nuova realtà: la sconfitta. Quattro in cinque giornate, alleggerite dal successo interno con la Ternana, che pesano come macigni sull’autostima della rinnovata Banda Tesser e sull’entusiasmo del popolo geminiamo. Che risponde in massa riempiendo il Braglia e con straordinario affetto, ma le sconfitte non fanno mai bene alla salute soprattutto se ad incassarle è una delle squadre più giovani e quindi meno esperte del campionato. Sconfitte che hanno tutte un comune denominatore: i black out difensivi e nell’atteggiamento a partita in corso che hanno compromesso anche buone prestazioni e risultati che potevano essere differenti (come con il Frosinone, il Cosenza e sabato il Brescia). Mentre la Montagnani canta con una sola voce il proprio amore per i gialli, c’è chi comincia a puntare i fucili su mister Tesser, sul mercato condotto dal diesse Vaira sempre e comunque con il consenso di una proprietà che di calcio ne mastica più di quanto la dia a vedere. Per gli “snipers” del momento Tesser non va bene, i nuovi arrivati sono brocchi, chi ha lasciato Modena era molto superiore e non c’è via d’uscita. I saggi dicono che la verità sta nel mezzo: il Modena non è squadra da primi posti, ma se corregge il tiro in fretta può abbandonare gli ultimi. Per recuperare posizioni migliori di classifica, però, ora proprietà, dirigenza e mister dovranno evitare che i cazzotti presi nelle prime cinque giornate trasformino il Modena in un pugile suonato incapace di reagire. E con la trasferta di Marassi all’orizzonte, al cospetto di un Genoa ferito, c’è poco da stare allegri. Il rischio di un quinto ko, al momento, è superiore al sogno di Carlo Rivetti di andare a fare scorribande in stadi di grande prestigio.
E’ fin troppo ovvio che il timone lo dovrà raddrizzare Attilio Tesser e il tecnico gialloblù, forte della propria esperienza, sa che non c’è più tempo da perdere e che dovrà affidarsi agli uomini più in forma nella testa e nelle gambe. Le assenze di Gerli, Pergreffi, Armellino e in attacco di Falcinelli, hanno pesato e soprattutto quella di Gerli, mente e leader dei canarini, peserà ancora. Il mister gialloblù ha lasciato intendere dopo il ko con il Brescia che ci saranno novità tattiche con un probabile abbandono del “rombo” a centrocampo, in cui Tremolada non riesce ancora a decollare, per un ritorno al sistema di gioco con i due trequartisti alle spalle di una punta di riferimento su cui costruì la promozione in serie B. Nicholas Bonfanti si candida per essere la punta dell'”albero di Natale”: due gol, e che gol, nelle due partite iniziate da titolare a conferma del suo grande talento. Poi c’è Mosti che reclama fiducia: a Cagliari, con il suo ingresso nella ripresa, il Modena giocò alla pari con lo squadrone di Liverani cambiando completamente atteggiamento accendendo l’occhio di tigre nel coniglio bagnato del primo tempo. Perché è a centrocampo che il Modena deve trovare la quadra. Nel calcio non si scappa: quello è il settore da cui dipende la personalità di una squadra e in cui si decide il destino di un gruppo nel bene o nel male.
E infine il Brescia, l’ennesima opera brutta dei gialli. Grande inizio nonostante lo slittamento di un’ora per i problemi al Var, gran gol di Bonfanti su imbucata di Panada e match che si mette bene. Ma dopo appena sei minuti dal vantaggio, ecco l’ennesima dabbenaggine difensiva quando su un traversone da sinistra senza troppe pretese Moreo vince un duello aereo con Cittadini e serve Ayè che anticipa un De Maio decisamente poco reattivo e pareggia. Moreo impareggiabile di testa, ma sulla rete del 2-1 che firma personalmente può scatenare il suo talento aereo quasi indisturbato bruciando sul tempo e nello stacco De Maio. Partita compromessa, perché squadre di spessore ed esperte come quella di Clotet, a differenza dei gialli, i vantaggi e i momenti delle partite li sanno gestire, e nonostante la buona volontà della squadra di Tesser arriva la quarta sconfitta in cinque partite, aggravata dalla terza rete di Bianchi su rigore in pieno recupero. E la classifica piange: Modena a quota tre, dietro solo Como e Perugia. Marassi non è proprio il posto ideale per svoltare, ma è indispensabile cominciare a portare a casa qualcosa.
Riproduzione riservata
LE PAGELLE DEI GIALLOBLÙ a cura di Federico Sabattini
Gagno 6: incolpevole sui gol subiti, tiene in vita il Modena nel finale ma non basta.
Oukhadda 5,5: spinge parecchio sulla fascia destra, ma la maggior parte dei suoi cross non vengono sfruttati.
De Maio 5: non reattivo in occasione del pareggio del Brescia e si perde l’uomo nel 2-1 delle rondinelle.
Cittadini 5,5: come al solito morde le caviglie degli avversari, ma non è attento nell’azione che porta all’1-1 degli ospiti. Va vicinissimo al gol sotto la Montagnani.
Azzi 5,5: tornato titolare, spinge tanto sulla fascia sinistra. Abbastanza bene nel primo tempo, fatica nella ripresa (79’ Renzetti sv: partecipa agli assalti finale battendo diversi calci piazzati tra punizioni e angoli).
Magnino 5: prima mezzala poi regista, soffre un po’ in mezzo al campo. Da un suo passaggio nasce l’azione del rigore del definitivo 3-1, ma ormai il Modena non aveva più speranze di recuperare il match.
Panada 6: serve a Bonfanti l’assist per il gol del momentaneo 1-0, esce stremato dopo una buona prestazione (62’ Battistella 5,5: Tesser lo inserisce, lui ci prova senza grandi risultati ma è un classe 2001 e avrà sicuramente modo di mettersi in mostra).
Gargiulo 5,5: discontinuo nel corso della gara, nonostante non molli mai.
Tremolada 5: sfiora il gol nel primo tempo, l’ex non lascia il segno sul match (71’ Giovannini 6,5: cerca di dare la scossa e dimostra di meritarsi un po’ di spazio in più).
Diaw 5,5: corre tanto e si impegna su tutto il fronte offensivo, concludendo poco. Si guadagna un rigore nel secondo tempo, tutto cancellato da una posizione di fuorigioco.
Bonfanti 6,5: segna la sua seconda rete in campionato, che purtroppo non serve per portare a casa punti. Viene sostituito per crampi (79’ Marsura sv: da un suo dribbling nasce una buona occasione nel finale, non sfruttata).
RISULTATI E CLASSIFICA
Quinta giornata: Palermo-Genoa 1-0, Cosenza-Bari 0-1, Modena, Brescia 1-3, Como-Sudtirol 0-2, Parma-Ternana 2-3, Pisa-Reggina 0-1, Cittadella-Frosinone 1-0, Benevento-Cagliari 0-2, Perugia-Ascoli 1-0, Spal-Venezia 2-0.
Classifica: Reggina e Brescia 12; Cagliari 10; Frosinone e Bari 9; Cittadella, Ascoli, Spal e Genoa 8; Benevento, Cosenza, Ternana e Palermo 7; Sudtirol e Parma 6; Venezia e Perugia 4; Modena 3; Como 2; Pisa 1.
Prossimo turno: Genoa-Modena, sabato 17 settembre ore 16.15