Nel video l’intervista a Francesco Campobasso, Segretario Nazionale Sappe
Sei detenuti morti, altri 6 ricoverati di cui 4 in terapia intensiva, feriti anche tre guardie e sette sanitari. E’ il tragico bilancio della rivolta scoppiata ieri attorno 13 all’interno del carcere modenese di Sant’Anna. Non ci sono confermare sul fatto che la rivolta si nata dalla presenza di un detenuto positivo al Coronavirus, ma il bilancio si aggrava di ora in ora. Tre sono i cadaveri rinvenuti già nella tarda serata di ieri e rimossi in mattinata, mentre all’esterno i famigliari chiedevano disperatamente notizie: sarebbero tutti tossicodipendenti che approfittando della rivolta avrebbero assaltato l’infermeria facendo razzia di farmaci e metadone, poi assunti in modo letale. Sul loro corpo non ci sono segni di armi da taglio. Tre detenuti sono invece morti durante il trasporto in altre carceri, a Parma e Ascoli, che si è reso necessario perché la struttura, date alle fiamme dai rivoltosi, risultava inagibile. Altri detenuti sono stati portati in ospedale, di questi 6 sono i più gravi, di cui 4 ricoverati in terapia intensiva. In tutto sono 18 i pazienti trattati, in gran parte per intossicazione. Ferite lievi anche per tre guardie e sette sanitari, molti dei quali sono stati tenuti in ostaggio. La Procura di Modena ha aperto un’inchiesta per ora per resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata. Fuori dal carcere sono state allestite tende sanitarie per fare con trolli medici sui 100 detenuti fatti uscire in mattinata. Il carcere, conferma il sindacatoSappe, sarà chiuso perché è inagibile in quasi tutti i reparti, compreso quello di isolamento. La rivolta era organizzata, preparata con scale e corde grazie a cui i detenuti hanno scavalcato due recinzioni. Solo la prontezza delle guardie, arrivate con numerosi rinforzi in tenuta anti sommossa, ha permesso di respingere il primo tentativo di fuga bloccando il portone. Si sono uditi alcuni spari in aria, ma solo alcuni detenuti si sono arresi, altri 300 si sono barricati dietro la porta d’ingresso con trapani, martelli, bastoni. La rivolta, come spiegato dalla Procura in una conferenza stampa a ora di pranzo, non è ancora terminata del tutto.
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