L’obiettivo è lo screening di massa a tutto il personale sociosanitario dell’Emilia-Romagna, complessivamente circa 100mila persone. All’Azienda sanitaria di Modena sono arrivati 3.010 kit e da giovedì alcune centinaia di test sierologici sono già stati effettuati. L’esame è rapido e indolore. Nello specifico consiste in un test immunocromatografico che viene letto in un quarto d’ora. Si fa un forellino in un dito per prelevare alcune gocce di sangue che vengono poi applicate in un pozzetto con un reagente. Dopo pochi minuti si vede la reazione in base al colore che assume. A questo punto in caso di positività si passa al tampone naso-faringeo, mentre i casi negativi devono sottoporsi al test dopo 15 giorni.
Proprio per garantire la copertura di massa, sono già stati ordinati ulteriori 100mila test, con l’obiettivo di arrivare a 200mila complessivi.
I test sierologici permettono di verificare se il paziente è venuto in contatto con il virus, se è o è diventato immune e hanno costi inferiori e tempi più rapidi del tampone. Alcune regioni, fra cui L’Emilia-Romagna, sono partite molto velocemente nel loro utilizzo anche se da Roma deve ancora arrivare una valutazione scientifica che confermi al 100% l’efficacia di questo tipo di test.
E in queste ore il Governo centrale ha anche diffuso una circolare con nuove direttive sull’uso proprio dei tamponi. Le regioni sono state invitate a fare test diagnostici anche a chi presenta sintomi lievi. La circolare specifica inoltre che nel caso manchino le risorse è necessario dare la priorità a chi si trova in ospedale con un’infezione respiratoria grave, agli operatori sanitari, a chi si trova in residenze per anziani, alle persone con importanti patologie pregresse e ai primi individui sintomatici all’interno di comunità chiuse.