Bocciata anche in Aula al Senato la richiesta della Lega del terzo mandato per i governatori, che sbatte di nuovo contro il no degli alleati. Non è passato nemmeno l’emendamento sull’eliminazione del ballottaggio per i sindaci dei comuni con più di 15mila abitanti se ottengono il 40% delle preferenze. Un testo che ha fatto molto discutere, con le opposizioni che hanno parlato di un tentativo di blitz da parte del Carroccio a tre mesi dal voto, in riferimento alla tornata delle amministrative di giugno. L’altro emendamento depositato sempre dalla Lega, aveva invece l’obiettivo di permettere ai presidenti di Regione di essere eletti anche per un terzo mandato. Una possibilità auspicata da pressoché tutti i governatori con il mandato in scadenza, compreso Stefano Bonaccini, ma anche Luca Zaia, Giovanni Toti, Vincenzo De Luca e Michele Emiliano. L’inserimento di questo emendamento nel decreto elezioni ha creato tensioni nella maggioranza, con Fratelli d’Italia che si era detta “dispiaciuta” sulla creazione di possibili spaccature su “temi non in agenda”. La maggioranza dichiara di essere tuttavia unita dopo la votazione, chiusasi con 26 sì, 112 no e 3 astenuti. Diventa quindi sempre più probabile, venendo ai confini dell’Emilia-Romagna, l’apertura di un percorso che porti l’attuale presidente Bonaccini al parlamento europeo. Un’eventualità che porterebbe i cittadini di nuovo al voto già a fine anno.
TERZO MANDATO, AFFONDA DI NUOVO LA RICHIESTA DELLA LEGA
Non passa nemmeno in Aula al Senato l’emendamento della Lega sul terzo mandato per i Governatori. Per il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini si fa sempre più probabile la strada verso il Parlamento Europeo.