Calano le imprese, soprattutto quelle del commercio, mentre aumentano quelle di servizi alla persona e alle imprese. Tra marzo e luglio ben due imprese su tre (il 66%) hanno attivato ammortizzatori sociali. Sono queste alcune evidenze dell’indagine elaborata dall’Ufficio Studi Lapam Confartigianato sul territorio dell’Unione Terre di Castelli. Lapam ha indagato diversi aspetti del territorio di Vignola Spilamberto, Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Marano, Savignano, Guiglia e Zocca, gli otto comuni dell’Unione.
Al 31 agosto 2020 nell’Unione Terre di Castelli sono presenti 7.726 imprese attive, di cui 2.293 a Vignola (il 29,7% delle imprese del territorio). Di queste il 31,2% è a carattere artigiano, pari a 2.411 imprese attive nell’Unione e 691 a Vignola. Nei primi 6 mesi del 2020 sono 197 le nuove registrate al Registro Imprese (57 delle quali sono vignolesi) e rispetto al medesimo periodo del 2019 è diminuito sia il flusso di nuove iscrizioni sia quello di cancellazioni, lasciando un saldo tra iscrizioni e cessazioni al netto di quelle d’ufficio negativo a -28. L’Ufficio Studi Lapam fa sapere che gli ultimi due mesi di cui si dispongono di dati, luglio e agosto 2020, registrano un incremento sia nel numero di iscrizioni che di cessazioni, con saldo positivo di 10 imprese lievemente inferiore rispetto al dato di 12 mesi prima. Sul territorio dell’Unione si contano complessivamente 101 imprese in meno rispetto a 12 mesi fa, equivalenti ad un calo del 1,3%, più accentuato rispetto al calo registrato a livello provinciale nel medesimo periodo (-0,8%). In particolare risultano in calo le attività di commercio (-50 imprese, pari al -2,9%), quelle dei servizi di alloggio e ristorazione (-9 imprese, -2%) e il comparto manifatturiero (-22 imprese, il 2,1% in meno). Crescono lievemente le imprese dei servizi, sia relativi alle persone che alle imprese.
Su un campione di 324 imprese associate di cui Lapam elabora mensilmente cedolini e buste paga con sede nell’area dell’Unione Terre di Castelli, 214 hanno avanzato almeno una richiesta di ammortizzatori sociali (CIG ordinaria/in deroga/FIS/FSBA) nel periodo tra marzo e luglio 2020, pari al 66%. Il dato è leggermente inferiore al campione complessivo rilevato da Lapam, in quel caso il dato è pari al 69,9%.
“L’Unione Terre di Castelli – sottolinea Lapam – è un territorio a vocazione artigiana: quasi una impresa su tre è a carattere artigiano, a conferma del ruolo fondamentale ricoperto dalle piccole e medie imprese nel sostenere i livelli occupazionali nel medio e lungo periodo. L’utilizzo degli ammortizzatori sociali era abbastanza prevedibile, tutta l’Italia ne ha fatto ricorso, ma la precisa quantificazione da parte del nostro Ufficio Studi permette di cogliere la necessità di rilancio del sistema territoriale in tempi brevi. Anche per quel che riguarda il calo di commercio, ricettività e ristorazione – conclude l’associazione imprenditoriale -, il dato certifica la necessità di politiche di sviluppo e ripartenza. L’Unione Terre di Castelli e Montese sono territori dotati di grandi risorse ed eccellenze, e negli anni scorsi i numeri in crescita relativi ad arrivi e presenze lo hanno dimostrato. Non possiamo lasciare che il Covid interrompa questo percorso di crescita, visti anche i numeri interessanti che ha fatto l’Appennino. E’ necessario riprendere il percorso di qualificazione e posizionamento del territorio nel segmento del turismo di qualità ed esperienziale, le risorse ci sono, non ci possiamo permettere di perdere le imprese, perchè senza di esse non ci sono politiche che tengano”.