Dopo i progressi delle scorse settimane, tornano a preoccupare i dati nazionali sul numero di regioni che supera il livello d’allerta per i posti occupati da pazienti Covid in terapia intensiva. La soglia fissata dal ministero si attesta al 30% e corrisponde alla media nazionale, ma secondo i dati forniti da Agenas – l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, aggiornati al 6 gennaio – a superare questa soglia sono al momento 11 regioni, cinque in più rispetto a una settimana fa. Oltre alla Provincia autonoma di Trento al 50%, a fare la voce grossa sono Lombardia al 38%, Veneto al 37%, Bolzano e Umbria al 35% e subito dopo l’Emilia Romagna al 31%. Per quanto riguarda i posti occupati nei reparti di medicina, pneumologia e malattie infettive, la soglia limite è stata individuata dal ministero al 40%. A livello nazionale siamo intorno al 36%. Ma anche in questo caso, secondo i dati di Agenas, sono nove, una in più rispetto a una settimana fa, le regioni oltre soglia: la nostra è al quarto posto col 44% di posto occupati, dietro a Provincia autonoma di Trento, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. Dati, che come confermato dall’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, porteranno da lunedì 11 quasi certamente l’Emilia Romagna in zona arancione. Un posizionamento che comporterà il divieto di spostamento fra comuni, tranne che per motivi di lavoro, necessità o salute, la chiusura per bar e ristoranti che possono fare solo asporto o consegna a domicilio fino alle 22 e apertura dei negozi. Resterà sempre possibile raggiungere casa di amici o congiunti in un massimo di due persone, under 14 e non autosufficienti esclusi, una volta al giorno all’interno della Regione.