Nel video l’intervista al Dott. Michele Cavedoni, Medico di Base Modena
Un appello forte e chiaro si alza di nuovo dal mondo dei medici, a seguito dell’ennesimo episodio di violenza ai danni dei sanitari. L’ultima storia arriva, ancora, da Mirandola: dopo gli attimi di tensione dello scorso 14 marzo, quando un paziente ha dato in escandescenze nei locali del triage dell’Ospedale Santa Maria Bianca, questa volta ad essere preso di mira è un medico di base, finito ripetutamente colpito nel suo studio da un paziente. Il motivo alla base di questa aggressione, spiega La Gazzetta di Modena che ha riportato il fatto, è il rifiuto da parte del medico di prescrivere un periodo di malattia più lungo di quel che il paziente voleva. Dieci i giorni richiesti insistentemente dall’uomo, di nazionalità tunisina, a fronte dei due suggeriti invece dal professionista. Il paziente dalle parole sarebbe passato in fretta alle mani, colpendo ripetutamente il dottore fino a procurargli ferite tali da necessitare delle cure del Pronto Soccorso. In merito, una denuncia è stata sporta ai carabinieri di Mirandola. Un nuovo caso di aggressione destinato a fare discutere. È passato poco più di un mese dalla Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari, del 12 marzo. In quell’occasione, si è dato conto di oltre trecento segnalazioni di aggressioni, sia verbali che fisiche, avvenute solo nel 2023 tra Ausl, Azienda ospedaliero universitaria di Modena e Ospedale di Sassuolo. Numeri che devono, necessariamente, fare riflettere.