Secondo una prima stima, ammontano a 155 milioni di euro i danni causati dal maltempo di fine ottobre-inizio novembre in Emilia-Romagna. Ondate, quelle di Ciaran e Debi, che hanno messo ancora una volta a dura prova il nostro territorio, in particolare l’Emilia occidentale, tra piogge intense, temporali, vento forte e frane lungo l’arco appenninico. Per questo la Regione chiede al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale e lo fa con un’istanza, firmata venerdì dalla vicepresidente della Regione, Irene Priolo, diretta alla Presidenza del Consiglio, al ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, e al Capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Fabrizio Curcio. La quota più consistente di danni – per oltre 150 milioni di euro – riguarda il patrimonio pubblico, in particolare in seguito alle ripercussioni di frane e dissesti sulla viabilità, con danni o interruzioni della rete stradale e, in alcuni casi, isolamenti di abitati in Appennino. A questi si aggiungono danneggiamenti per circa 2milioni 900mila euro relativi a edifici privati e per 1 milione 420mila euro riguardanti attività produttive. La dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, con il conseguente stanziamento di risorse, sarebbe quindi necessaria – secondo l’assessore Priolo – per affrontare la situazione determinata dagli eventi meteo, oltre che per ristorare i danni subiti da privati e imprese e assicurare il ritorno alla normalità.
TEMPESTE CIARAN E DEBI, DANNI PER 155 MILIONI. LA REGIONE CHIEDE STATO D’EMERGENZA
L’Emilia-Romagna chiede al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza per le conseguenze delle tre tempeste atlantiche che si sono abbattute sulla regione tra il 23 ottobre e il 3 novembre scorsi.