Un dramma senza fine, quello dei suicidi nelle carceri. Nel 2024 si è registrato un aumento significativo negli istituti penitenziari italiani. Secondo l’ultimo report del Garante nazionale dei detenuti, dall’inizio dell’anno fino al 5 luglio, sono state 50 le persone che si sono tolte la vita all’interno delle carceri, rispetto ai 34 dello stesso periodo del 2023. Secondo il rapporto, dei 50 suicidi, 48 erano uomini e due donne. Ventisette erano italiani e 23 stranieri. L’età media era di circa 39 anni. Tra le persone che si sono tolte la vita, 20 erano state condannate in via definitiva, mentre 19 erano in attesa di giudizio. La maggior parte di loro, 27, era accusata o condannata per reati contro la persona. I numeri del Garante rilevano poi come circa la metà dei detenuti si sia tolta la vita nei primi sei mesi di detenzione. Molti presentavano fattori di fragilità o vulnerabilità: alcuni avevano già tentato il suicidio almeno una volta. Una tragedia che tocca anche l’Emilia-Romagna, che nell’arco degli ultimi dodici mesi ha contato quattro morti all’interno dei propri istituti penitenziari. Per cercare di lenire questo problema, la Regione presenterà il 18 luglio l’aggiornato vademecum “Codice ristretto”. Un documento redatto dall’Osservatorio diritti umani, dagli stessi istituti carcerari e dalla Camera penale “Bricola” di Bologna, per agevolare i detenuti nella conoscenza delle norme che regolano i percorsi di risocializzazione, ma anche un supporto di consultazione per chi opera nel carcere a diverso titolo.