Nell’anno del Covid, si consolida una correlazione “stretta” tra disponibilita’ di credito e salute mentale. In particolare, il calo di liquidita’ influisce piu’ sulla salute mentale maschile, l’aumento del tasso di disoccupazione piu’ su quella femminile. È quanto emerge da uno studio condotto da ricercatori del dipartimento di Economia Unimore ‘Marco Biagi’ e della scuola di specializzazione in Psichiatria dello stesso ateneo, per iniziativa del dottor Giorgio Mattei e dei prof Barbara Pistoresi e Gian Maria Galeazzi. Lo studio è stato recentemente pubblicato nella rivista ‘Epidemiologia & Prevenzione’. Nella ricerca si approfondisce, sulla base di altri dati riferiti anche alla crisi economica partita nel 2008, come la disponibilita’ di credito rappresenti “un importante determinante” di salute mentale. Considerato che la pandemia ha innescato conseguenze in ambito economico e ha ridotto l’accesso al credito, i ricercatori hanno studiato l’associazione tra condizioni di salute psichica e credito al settore privato in Italia. Per quanto riguarda le misure di protezione sociale considerate, solo la spesa per i sussidi di disoccupazione e’ risultata in grado di moderare l’associazione tra credito e salute mentale