Nel video le interviste a:
- Paolo Bolognesi, Presidente associazione vittime della strage del 2 agosto
- Matteo Lepore, Sindaco di Bologna
- Mons. Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana
Sono le 10.25. I tre fischi del treno e il minuto di silenzio ricordano il momento in cui 85 vite si spezzarono, il 2 agosto del 1980. Sono passati 44 anni dalla deflagrazione della bomba che rappresentò il più grave attentato terroristico in Italia del secondo dopoguerra. Bologna e l’Italia tutta non dimenticano. E i familiari sottolineano ancora una volta, dal palco di Piazza Medaglie d’Oro, quanto sia lunga e faticosa la strada che porta alla piena verità. Quest’anno è stato confermato anche in appello l’ergastolo a Paolo Bellini, accusato di aver partecipato all’attentato. Ci sono stati depistaggi processuali e mediatici, ha dichiarato il presidente dell’associazione vittime della strage, ma la matrice è chiaramente neofascista e legata alla P2. Anche il ministro Piantedosi, presente alla commemorazione in rappresentanza del Governo, ha sottolineato questa matrice, così come l’ha rimarcata il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio alla città. La strage del 2 agosto è una ferita insanabile, dice il Capo dello Stato, “monito permanente da consegnare alle giovani generazioni unitamente ai valori della risposta democratica della nostra Patria”. Per i familiari delle vittime continua l’impegno per arrivare alla piena verità
La memoria è stata rinnovata stamattina con il tradizionale corteo partito da Piazza Maggiore e passato per viale Indipendenza per concludersi in piazza Medaglie d’Oro, dove si sono susseguiti gli interventi sul palco. A seguire, le deposizioni di corone d’alloro nella sala d’attesa, dove sono elencati tutti i nomi delle vittime, e al cippo che ricorda il ferroviere Silver Sirotti, deceduto nella strage dell’Italicus. Alla manifestazione, migliaia di cittadini e numerose autorità, sia civili che religiose, convinte dell’importanza della memoria