Sentenza storica sulla strage del 2 agosto del 1980. La Corte d’Assise d’appello di Bologna conferma, dopo sei ore di camera di consiglio, la condanna all’ergastolo per l’ex esponente di Avanguardia nazionale Paolo Bellini, imputato per concorso nella strage alla stazione ferroviaria del capoluogo emiliano. Bellini è accusato di aver partecipato all’attentato, che fece 85 morti e oltre 200 feriti, assieme agli ex Nar Francesca Mambro, Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini – tutti e tre già condannati in via definitiva come esecutori materiali -, oltre all’altro ex Nar Gilberto Cavallini, condannato all’ergastolo in primo e secondo grado per concorso nella strage. Per l’attentato sono stati condannati anche Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi, tutti morti e non più imputabili, ma ritenuti mandanti, finanziatori o organizzatori dell’attentato. Il dispositivo della sentenza è stato letto ieri dal presidente della Corte, il giudice Alberto Pederiali. Prima che la stessa Corte si ritirasse, Bellini ha rilasciato dichiarazioni spontanee: “Se fossi stato implicato nella strage lo avrei confessato – ha detto – non mi sarebbe cambiato nulla”, aggiungendo che dietro la strage vi fossero persone collegate alla “pista palestinese”, archiviata nel 2014. Oltre all’ergastolo per Bellini, sono state confermate anche la condanna a sei anni per depistaggio all’ex capitano dei Carabinieri Piergiorgio Segatel e quella a quattro anni per false informazioni al pubblico ministero al fine di sviare le indagini a Domenico Catracchia, ex amministratore di condomini in via Gradoli a Roma. Le motivazioni saranno depositate nel giro di 90 giorni, prorogabili fino a 180 giorni. Soddisfazione da parte dei familiari delle vittime: “Non è ancora finita – dicono – ma questo è un tassello importante”.