22 anni di carcere per un 36enne albanese e 21 anni per un 30enne marocchino entrambi accusati di avere ucciso nel 2021 il 34enne rumeno Nico Hozu. Sono le richieste avanzate dal Pm davanti alla corte d’Assise. Un italiano di 57 anni è invece accusato di estorsione per la gestione illecita degli affitti all’interno della struttura dell’ex Fazenda, da tempo abbandonato. Per lui è stata chiesta una condanna a 8 anni e 6 mesi di reclusione. Nico Hozu era stato trovato davanti all’edificio di Strada Bellaria, al confine tra Modena e Montale, la notte del 24 agosto. Era a terra, esanime. Inizialmente si pensava fosse stato investito, ma presto era emersa l’ipotesi di una brutale aggressione. Il 34enne rumeno era morto, il 18 settembre, nell’ospedale civile di Baggiovara. Dall’autopsia emerse che l’uomo era deceduto a seguito di una frattura scomposta e pluri-frammentaria della teca cranica, frutto di un violento colpo alla testa, inflitto con un corpo contundente. Il 36enne albanese si è sempre dichiarato innocente, mentre secondo le ricostruzioni del pm, sarebbe stato lui l’esecutore materiale del delitto, mentre il marocchino lo avrebbe attirato con un tranello. L’omicidio si era consumato in un contesto di degrado legato allo spaccio. Altre due persone erano state fermate proprio per cessione di sostanze stupefacenti. Un mondo che Hozu però aveva intenzione di lasciare, come ha sostenuto l’avvocato difensore della sua famiglia, Roberto Ghini, “voleva cambiare vita – ha dichiarato – ma non gliel’hanno permesso.