I dati di Confcommercio parlano di una riduzione dei consumi del 10,4% nel primo trimestre dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2019. Il calo a marzo è stato di ben -31,7%. Ma, come rivela uno studio di Coldiretti, c’è un settore che rimane immune al contagio: quello alimentare. La spesa alimentare fa registrare un balzo del 19% nel mese di marzo, con una punta del 23% per i supermercati. Gli italiani in quarantena mangiano di più? Sicuramente acquistano più cibo. Aumenta soprattutto il consumo di carne (+29%), di uova (+26%) e di ortaggi (+24). Cresce più lentamente invece l’acquisto di frutta (+14%) e i consumi di vino e spumanti (+6%), comunque in rialzo. In parte l’aumento è dovuto alla paura di trovare gli scaffali vuoti. Secondo Coldiretti, quasi 4 italiani su 10 hanno accumulato scorte in dispensa per questo motivo. A spostare i consumi verso i supermercati ha contribuito, come sottolinea la Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti, la chiusura forzata di bar, trattorie e ristoranti. Come ricorda Confcommercio, il settore dei bar e dei ristoranti rimane tra i più colpiti in Italia: sono previste perdite del 68% rispetto a marzo delle scorso anno, incluse anche le consegne a domicilio che hanno permesso ad alcuni ristoranti di rimanere aperti, anche se a capacità ridotta. Sono perdite drammatiche che fanno prevedere una contrazione del Pil del 6,1% per il solo mese di aprile. Nel complesso, secondo Confcommercio, nel primo trimestre, il prodotto interno lordo è stimato ridursi del 3,4% rispetto al trimestre precedente