La siccità assedia città e campagne e il conto dei danni provocati dalla mancanza di acqua sale a 3 milioni di euro. Il Po è talmente in secca che al suo delta viene invaso dall’acqua di mare, i laghi sono svuotati e i campi arsi dal caldo torrido. In questo scenario drammatico i raccolti bruciano sui terreni senza acqua e i costi per le irrigazioni di soccorso esplodono. Un panorama rovente che, non accenna a migliorare soprattutto a causa della mancanza di precipitazioni e delle ondate di calore che nei prossimi giorni rischiano di far schizzare la colonnina di mercurio anche oltre i 40 gradi. Gli agricoltori sono in allarme e chiedono interventi urgenti alla regione, in particolar modo con la costruzione di infrastrutture in grado di raccogliere le acque piovane da redistribuire nelle stagioni aride.
In questa situazione di profonda crisi idrica il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha firmato il decreto per la dichiarazione dello stato d’emergenza regionale per la siccità. Una misura che però gli agricoltori non reputano sufficiente.