Nel video l’intervista a Danilo Righi, Addetto Stampa Soccorso Alpino Emilia-Romagna
Quasi ogni giorno le pagine di cronaca riportano casi di infortuni o di brutte avventure sul nostro Appennino. Non è un caso, né una percezione: sulle montagne dell’Emilia-Romagna, rispetto al 2019 gli interventi del soccorso alpino per aiutare persone in difficoltà sono aumentati del 30%. Un dato che risente a suo modo, spiegano dal Saer, della pandemia: nell’anno del Covid molte persone hanno scelto l’Appennino come meta turistica, spesso per la prima volta. E proprio l’inesperienza è la principale causa di disavventure. Come evitare spiacevoli inconvenienti? La preparazione a 360 gradi è fondamentale. A partire da quella dell’escursione, da fare con l’ausilio di una carta altimetrica, per comprendere quale dislivello comporta un sentiero e soprattutto, se fisicamente una persona è in grado di affrontare una camminata che spesso si rivela più difficile di quello che sembra. Anche le condizioni meteo, che in montagna mutano in fretta, sono importanti, così come un corretto abbigliamento, che deve sempre contare vestiti pesanti e soprattutto scarpe adatte. Tra l’attrezzatura indispensabile, la lampada frontale e anche le ormai dimenticate bussole e cartine.