Episodi di minacce e aggressioni sono diventati sempre più frequenti a bordo dei treni. Per provare ad arginare il fenomeno è partita anche in Emilia-Romagna una sperimentazione, già comunicata a tutti i pendolari: i capitreno saranno dotati di body cam. Trenta quelli che già da oggi hanno aderito, su base volontaria, a questa prima fase del progetto. Durante la loro ordinaria attività i capitreno avranno sempre indosso la piccola telecamera, sempre accesa ma non in modalità registrazione: lo stesso lavoratore deciderà se attivarla o meno in caso di tensione, minacce, aggressioni. Lo strumento è stato adottato in accordo con i sindacati in aggiunta ad altre misure di sicurezza a bordo, come le telecamere interne o il team di Vigilantes di Fs Security. La misura aggiuntiva delle body cam nasce dal senso di insicurezza che si è acuito negli ultimi anni a bordo dei treni; un timore supportato anche dai numeri. Nel 2021 sono state 62 le aggressioni ai capitreno; nel 2022 gli episodi violenti sono saliti addirittura a 82, sui soli convogli dell’Emilia-Romagna. Lo scorso anno gli attacchi fisici denunciati alla Polfer sono stati 66. A queste vanno aggiunte anche le aggressioni o le minacce verbali. Una frequenza che ha fatto spesso parlare di mancata sicurezza sui convogli, al centro anche di numerosi scioperi.
SICUREZZA A BORDO, PER I CAPITRENO ARRIVANO LE BODY CAM
È partita una nuova sperimentazione a bordo dei treni. Per cercare di limitare le sempre più frequenti aggressioni, sono state date in dotazione ai capitreno delle body cam. Trenta i lavoratori che su base volontaria partecipano alla sperimentazione