Nel video l’intervista a Roberto Guaitoli, Presidente Lapam Moda
Incalza la crisi del settore moda. Cambiamenti e tensioni geopolitiche pesano soprattutto sulle piccole e medie imprese del tessile. A rilanciare l’allarme è Confartigianato, che evidenzia “il peggioramento nel corso dell’estate degli indicatori del settore”. Solo nei primi sei mesi del 2024, infatti, le imprese della moda hanno registrato “un calo del 5,3% delle esportazioni, pari a una perdita di 1,8 miliardi di valore”. Numeri con segno meno anche per il distretto carpigiano, anche se migliori rispetto ad altre realtà. Dalle Regioni, scatta la richiesta di attivare ammortizzatori sociali in deroga, per far fronte ai cali di produzione. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha assicurato che per gli ammortizzatori ordinari le risorse ci sono, mentre si sta cercando di stimare, per realizzare una apposita norma, il plafond dei lavoratori delle piccole imprese interessate della ‘manifattura della moda’. Tema che sarà al centro del prossimo incontro al Mimit, fissato per lunedì. Le associazioni di categoria chiedono misure che favoriscano un rientro del lavoro e delle filiere, riportando in Italia le attività produttive o le forniture delocalizzate. Per scongiurare il tracollo del settore, ma anche il rischio di perdere imprese e l’intelligenza delle mani, ovvero le straordinarie professionalità del patrimonio manifatturiero Made in Italy, e Made in Carpi in particolare