Sorge in una delle principali e più significative vie di accesso al centro storico e alle spalle ha una storia lunga e forse poco conosciuta. Il Seminario arcivescovile che affaccia sullo storico Corso Canalchiaro era un tempo un convento dei francescani, fondato quando San Francesco era ancora in vita. Solo secoli più tardi, nel 1800, divenne per volontà dei Duchi D’Este prima una caserma e poi sede del Seminario. Andò quindi incontro a una serie di lavori, ad opera dell’architetto Gusmano Soli, che ne modificarono l’aspetto per destinarlo alle nuove funzioni. Uno degli interventi più decisi fu la chiusura della loggia che affaccia sul sagrato della chiesa di San Francesco. La struttura della loggia, sinonimo di apertura e accoglienza ai pellegrini era una caratteristica di molti monasteri ma divenne estranea alla nuova funzione dell’edificio, convertito a Seminario, e per questo venne cancellata. Nel corso della storia la struttura venne adibita ad ulteriori funzioni: durante la prima guerra mondiale venne convertita temporaneamente in un ospedale, poi i danneggiamenti del conflitto successivo costrinsero a lavori di riparazione importanti per riprendere le regolari funzioni del seminario. Negli anni Sessanta altri interventi modificarono parzialmente la destinazione d’uso del complesso. Le strutture interne dell’ammezzato tra l’androne centrale e quello meridionale vennero eliminate per fare spazio alla Banca Popolare, che proprio su corso Canalchiaro ha avuto una filiale fino a tre anni e mezzo fa.