Scatta oggi il semestre bianco per il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Ma che cos’è il semestre bianco? Si tratta del periodo di tempo corrispondente agli ultimi sei mesi del mandato del Presidente della Repubblica Italiana, durante il quale lo stesso Presidente non può sciogliere le Camere. Eravamo nel gennaio del 1948 e le paure di un fascismo risorgente in nuove forme che andasse a minare la democrazia erano ancora diffuse. Renzo Laconi, membro dell’Assemblea costituente per il Pci, pensò che fosse necessaria una norma che impedisse ai Presidenti azioni autoritarie. Il politico sardo li definì “colpi di stato legali” davanti ai colleghi impegnati con lui a scrivere la Costituzione: il Presidente avrebbe potuto esercitare pressioni sulle Camere o sbarazzarsi di un Parlamento ostile per essere rieletto. Ecco che allora venne approvato immediatamente il secondo comma dell’articolo 88. L’articolo subì una modifica nel 1991, quando in vista del semestre bianco di Francesco Cossiga, il cui mandato sarebbe cessato il 3 luglio 1992 e pertanto si sovrapponeva agli ultimi mesi della X Legislatura, ci si accorse che paradossalmente il Presidente non avrebbe potuto sciogliere un parlamento che era a sua volta in scadenza di mandato. Di qui la modifica, che permette lo scioglimento delle Camere anche durante il semestre bianco se esso coincide con gli ultimi sei mesi della legislatura.
Non è il caso di Mattarella, che non potrà farlo per i prossimi sei mesi e non potrà indire elezioni anticipate. Un semestre bianco che cade in un periodo decisamente delicato per il nostro Paese. Non solo perché all’orizzonte c’è la corsa al Quirinale, che da sempre genera instabilità nel mondo politico: ma anche e soprattutto per una situazione emergenziale ancora in sviluppo, con avvisaglie di una nuova, ennesima, ondata Covid.