Manca poco meno di un mese al suono della prima campanella a scuola e se gli studenti ritardatari stanno mettendo mano ai compiti dell’estate per finirli in tempo, sono invece i professori che potrebbero non farsi trovare pronti. O, paradossalmente, non farsi trovare nemmeno. L’anno scolastico in Emilia-Romagna potrebbe partire in salita perché al momento, il 30% delle cattedre risulta scoperto o in attesa di supplenti. Significa che un una su tre, è ancora in attesa di un professore. In numeri assoluti, vuol dire che in Emilia-Romagna mancano circa 1400 posti. Un’incertezza che si presenta di anno in anno ormai come fosse una triste tradizione e che, se non colmata in tempo, potrebbe andare a pesare sull’oltre mezzo milione di studenti. In regione è calato sensibilmente il numero dei nuovi insegnanti immessi, facendo registrare già l’anno scorso un record negativo del 40.01%, superato solo dalla Toscana. In Emilia-Romagna ci sono 4.600 cattedre da coprire, ma il Ministero avrebbe nominato poco meno di 3.300 docenti di ruolo. Numeri che anche il sindacato Cgil scuola sottolinea essere pochissimi rispetto alle reali esigenze mettendo sotto la lente le procedure burocratiche per conquistare una cattedra ma anche per assegnare le supplenze in tempo. Guardando più nello specifico, a Modena, il piccolo esercito di professori sarà formato da 10.135 unità che dovranno insegnare e tenere a bada 4251 classi cercando di far amare la propria materia e crescere studenti stimolando la fame di conoscenza.