Nel video l’intervista a Lucio Ovvi, Collaboratore esterno Aimag
Terzo giorno di ricerche a Marzaglia del giovane Yahya Hkimi. La macchina dei soccorsi, composta da una ventina di uomini, si è riattivata alle prime luci di oggi per continuare a scandagliare il punto del Secchia in cui il 18enne è stato visto per l’ultima volta. A riprenderlo, il cellulare dell’amico, che era rimasto a bordo del fiume. Un salto dentro e fuori dall’acqua, due, al terzo il giovane Yahya non è più riemerso. Due le ipotesi dei soccorritori: che il 18enne sia stato trascinato al di sotto dell’opera idraulica vicina al punto della scomparsa; oppure che la corrente provocata dalla stessa opera lo abbia spinto con forza a valle. Si continua a cercare con diverse squadre di sommozzatori, con droni, elicotteri. I livelli del fiume sono stati abbassati per facilitare le operazioni. Yahya, divenuto diciottenne proprio questa settimana, aveva appena concluso il quinto anno dell’istituto superiore Cattaneo Deledda. Viene descritto come un ragazzo riservato, ma volenteroso e determinato, nello studio, nella vita: nei suoi obiettivi, entrare nel servizio civile. Da quanto si apprende non era solito andare sul fiume Secchia, almeno non all’altezza di Marzaglia, dov’è accaduto il dramma. I cartelli indicano di non tuffarsi, ma in molti lo fanno ugualmente, non consapevoli dei rischi reali che si corrono, soprattutto nelle vicinanze delle opere idrauliche.