Sicuramente i più colpiti dal violentissimo nubifragio di lunedì scorso che si è abbattuto su tutto il territorio modenese, i Comuni di Savignano e Vignola. La situazione è in fase di dissolvenza ed è il momento di censire i danni. Solo ora infatti i cittadini, aziende e istituzioni potranno comprendere la portata di quanto causato dal maltempo. Quindi la raccolta dati sulle richieste effettuate è solo all’inizio, non è ancora possibile fare una stima generale seppur parziale. Di certo ci sono stati garage e strade allagate, fango ovunque, auto nei fossati travolte dall’esondazione di alcuni torrenti e come lo scorso anno in Romagna, lungo le strade una mole consistente di materiali distrutti dall’acqua, inutilizzabili. Resta la paura nelle persone di un incubo che non vorrebbero più vivere. 190 i millimetri di pioggia caduti in pochissimo tempo, una vera bomba d’acqua che non ha lasciato la possibilità di mettere in atto alcuna protezione. Ora, come confermato anche dalla vicepresidente della Regione, con delega alla Difesa del Suolo e della Costa e alla Protezione civile, Irene Priolo, che si è recata sui luoghi interessati, la situazione è sotto controllo. Fortunatamente, viene sottolineato, non esiste alcun rischio di incolumità per le persone e non sono stati necessari interventi sanitari. Una nota positiva che dimostra quanto detto è la riapertura delle scuole a Savignano, salvo il nido dove sono necessarie altre opere di pulizia». Riaperti anche il centro socioriabilitativo e quello diurno. Anche il Coc è stato chiuso questa mattina. Due le famiglie sfollate, ma una è già rientrata nella propria abitazione, l’altra lo farà tra qualche giorno. Nel frattempo, è ospitata da familiari. A Vignola anche l’ospedale ha subito infiltrazioni al pronto soccorso e nei locali interrati, ma già da ieri nella città la situazione è migliorata tanto da permettere anche lì la riapertura delle scuole.
Anche se lentamente, si cerca di tornare alla normalità.