Un signor primo tempo (a parte i primi dieci minuti) non è bastato al Modena per infrangere il tabù del campo del Sassuolo o, quantomeno, a tornare a casa con un risultato positivo.
Ma se nei primi 45 minuti la squadra di Bisoli avesse segnato una o più volte, sarebbe stato assolutamente legittimo: almeno quattro tiri in porta (due di Palumbo e due di Bozhanaj) e grandi parate del portiere Moldovan: ma nessun gol.
E, alla prima occasione, il Sassuolo è passato in vantaggio: sanguinoso passaggio sbagliato di Zaro, che poi cerca di rimediare e combina il patatrac, commettendo un netto fallo da rigore su Mulattieri. L’arbitro Pairetto indica il dischetto: stavolta Gagno nulla può sul tiro dagli 11 metri di Laurienté. 1-0.
Lì la partita è svoltata e non è servito neppure l’intervallo: di solito il Modena dà il meglio di sé proprio nel secondo tempo, ma stavolta la “magia” non ha funzionato.
Grosso ha mandato in campo Berardi e l’onnipresente Obiang, Bisoli ha risposto con Defrel. Ma la partita è stato interamente sotto il comando del Sassuolo, che al 64′ ha segnato il secondo gol con una staffilata di sinistro del norvegese Thorstvedt (quinto gol stagionale). 2-0.
Sotto di due gol, il Modena ha barcollato, ma non ha mollato: avrebbe avuto persino l’occasione per riaprire la partita con Caso, ma l’ex Frosinone si è mangiato un gol clamoroso, mettendo alto da posizione favorevolissima, praticamente un rigore in movimento! §
E da quel momento la partita non ha più avuto nulla da aggiungere.
Il Sassuolo scavalca così lo Spezia e balza al secondo posto in classifica, mentre il Modena – dopo questo derby “double face” – è precipitato in quint’ultima posizione, in piena zona playout.
Per fortuna arriva subito l’occasione per il riscatto e per dimostrare di avere gli attributi: martedì al “Braglia” giocherà la Cremonese, che – dopo la vittoria con la Salernitana – è ora salita al quarto posto in classifica.
E Bisoli? Continua a dire: “Io non guardo la classifica”.