Era stato l’ultimo a giocare prima dello stop per Coronavirus lo scorso 9 marzo battendo 3-0 il Brescia. E in mattinata il Sassuolo, 56 giorni dopo, è stato il primo club italiano a riprendere gli allenamenti, dopo il via libera da parte del Governo per le sedute individuali anche agli sport di squadra. I neroverdi si sono ritrovati in mattinata alle ore 9 in un Mapei Center blindato, con ingresso e parcheggi off limits a tutti tranne che ai giocatori neroverdi. La società ha dato il via libera ai suoi giocatori, ma con rigorosi parametri per allenarsi. In pratica invece di far correre i giocatori in un parco è stato aperto il Mapei Center per “sedute individuali facoltative” in cui è consentito solo l’accesso ai campi, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, mentre restano interdetti gli accessi a spogliatoi, palestre e uffici. Le sedute sono svolte senza lo staff tecnico e senza la supervisione diretta di mister De Zerbi e si svolgeranno di mattina, dal lunedì al venerdì, con l’utilizzo di tre campi e alla presenza di 6 atleti all’ora (un atleta per ogni metà campo), mentre sarà garantito un presidio sanitario di emergenza.
Un primo piccolo passo verso la normalità per il calcio italiano, in cui però regna ancora grande incertezza. Con il consueto balletto di dichiarazioni, un giorno si apre e quello dopo si chiude, il ministro allo sport Spadafora ha infatti fatto capire che già in settimana potrebbe arrivare lo stop definitivo al campionato, come accaduto in Francia.