Sorpresa, choc, incredulità. Tanti gli stati d’animo che la vicenda sta provocando tra le persone, tra i sassolesi, dove l’episodio è avvenuto, ma i cui contorni devono ancora essere chiariti. Da un lato c’è un’accusa di tortura aggravata dall’abuso di potere da parte di 4 agenti della Polizia Locale della città, dall’altra la difesa degli stessi che ricusa tutte le accuse rivolte ai loro assistiti e che valuta un ricorso al Tribunale del Riesame. In mezzo c’è un operaio di origini marocchine, incensurato e regolare sul territorio che quella notte tra il 15 e il 16 ottobre 2021 si trovava al Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino a causa di una crisi ipoglicemica. Mentre si stavano prestando le cure del caso, sono arrivati i quattro agenti della Locale. Da questo momento il quadro che viene descritto è duplice. Secondo quanto è stato riferito alla Procura nessuno avrebbe richiesto il loro intervento che, per circa un’ora si sarebbe poi avvalso di atteggiamenti molto violenti verso il paziente, secondo la difesa invece i quattro agenti sarebbero stati chiamati dal personale del Pronto Soccorso perché l’uomo era in forte stato di agitazione. A sporgere denuncia non è stato l’uomo probabile vittima del fatto, ma il Direttore Generale dell’Ospedale di Sassuolo su segnalazione del Primario del Pronto Soccorso. Due dei 4 agenti sono stati sospesi per 12 mesi, agli altri due, una sospensione rispettivamente di 6 e 10 mesi. Mentre c’è il massimo riserbo sul caso, tra i cittadini le opinioni sono diverse