Saranno cerimonie ridotte per Covid quelle che Modena organizzerà per il suo compatrono Sant’Omobono. Domenica alle 11 la città festeggerà la ricorrenza con la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Erio Castellucci. Una celebrazione impreziosita dall’esposizione del reliquario del Santo in arrivo dai Musei Civici, che verrà esposta nella cappella votiva detta “del contagio” e dedicata al Santo. Si tratta di una statuetta seicentesca in argento e l’identificazione del Santo è suggerita dal lungo paio di forbici da sartoria nella mano sinistra, tipico della sua iconografia, mentre la moneta nella mano destra allude alle sue opere di carità. Quella di Sant’Omobono, mai come in questo periodo, è una storia attuale: proprio nel giorno in cui morì a Modena cessarono le morti causate dalla peste del 1630, che colpì la città e in appena sei mesi provocò 12.000 vittime. La celebrazione avverrà all’interno della Chiesa del Voto, riaperta l’anno passato dopo i restauri post-sisma, che fu costruita proprio a scioglimento dello stesso voto solenne fatto dai modenesi alla miracolosa Madonna della Ghiara, perché facesse cessare l’epidemia. La cerimonia, nel pieno rispetto delle norme anti contagio, non prevederà dunque cori, banda e corteo in costume storico dei valletti.
SANT’OMOBONO, RELIQUIE NELLA CAPPELLA, MA NIENTE BANDA E CORI
Sarà celebrato domenica alle 11 il compatrono di Modena Sant’Omobono, con l’esposizione delle reliquie del Santo in arrivo dai Musei Civici. La celebrazione si svolgerà in forma ridotta, senza banda e cori