Nel video l’intervista a Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo Modena-Nonantola
Le autorità civili e militari si sono date appuntamento alla Chiesa del Voto di Modena, riaperta l’anno passato dopo i restauri post sisma, per omaggiare Sant’Omobono, compatrono di Modena. La solenne concelebrazione eucaristica, svoltasi nel pieno rispetto delle normative anti contagio da Covid-19, è stata tenuta da Monsignor Erio Castellucci. Una cerimonia ridotta, senza i tradizionali cori, balli e canti, ma impreziosita dalla presenza della reliquia di Sant’Omobono, proveniente dai Musei Civici di Modena. Una liturgia comunque molto sentita dai modenesi. Nella reliquia Sant’Omobono è identificato con un lungo paio di forbici da sartoria nella mano sinistra tipico della sua iconografia, mentre la moneta nella mano destra allude alle sue opere di carità. Una storia, quella del Santo, che ben si addice al momento storico che stiamo attraversando: nel giorno della sua morte cessò infatti la pandemia di peste che nel 1630 provocò a Modena 12mila vittime in sei mesi.