Michele de Pascale prepara la manovra per salvare i conti della sanità in Emilia-Romagna. E lo fa pensando di mettere mano alla leva fiscale con una sorta di ‘patrimoniale’, ossia con un intervento sulla “compartecipazione dei redditi alti”. Ma non è detto che non siano necessarie anche altre misure. Il presidente della Regione ha asserito di non escludere alcune ipotesi in questo momento. In vista del bilancio 2025 è in studio il sistema regionale. De Pascale ha avvertito che i fondi straordinari sono finiti, ma ha anche aggiunto che a livello regionale le risorse devono essere aumentate. Nei confronti del Governo, ribadisce il presidente, “faremo una battaglia istituzionale” perché siano aumentati gli importi al Fondo sanitario nazionale. Ma quello che viene chiesto all’esecutivo verrà fatto anche in Emilia-Romagna, chiosa il Presidente, che si dice pronto a mettere in atto tutto il necessario affinché non vi siano tagli alla Sanità. “Se dovremo operare delle scelte, – ha detto De Pascale – partiremo dalla compartecipazione dei redditi più elevati, perché quello che chiediamo al Governo noi lo faremo per primi. Ci sono tanti strumenti, li stiamo valutando tutti”. Saranno toccate altre tasse? “La Regione ha una serie di leve- risponde de Pascale- al momento non escludiamo nulla”. In ogni caso, dice chiaro e tondo il presidente, “l’Emilia-Romagna non può pensare di spendere meno di quanto sta spendendo oggi”
SANITA’ REGIONALE, DE PASCALE IPOTIZZA UNA PATRIMONIALE SUI REDDITI ALTI
Salvare i conti della sanità a qualunque costo. A dirlo il presidente dell’Emilia-Romagna Michele De Pascale, che in previsione della manovra regionale ipotizza una sorta di patrimoniale, con una compartecipazione dei redditi alti, per evitare tagli