Le agende sono aperte con prenotazioni da qui a due anni per le visite specialistiche, Modena è risultata maglia nera per tempi di erogazione delle prestazioni e sempre più famiglie si stanno rivolgendo al privato o addirittura rinunciano alle cure. La fotografia delle liste d’attesa è sempre più complessa in un quadro in cui alla sanità pubblica mancano risorse per riuscire a mantenere i servizi. Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale, nel fare il punto delle sue linee programmatiche con i sindaci del territorio modenese, ha ribadito come la sfida per ridurre le liste d’attesa sia difficile ma prioritaria. Due i livelli su cui la Regione intende agire per riuscirci. La sanità pubblica è la principale voce nel bilancio regionale che verrà approvato entro la fine di questo mese: dei 14,3 miliardi di euro complessivi, 10 sono dedicati ai servizi per la salute. Risorse che verranno recuperate attraverso una maggiore tassazione dei cittadini, anche se a seguito dell’incontro con i sindacati, c’è stato un parziale ridimensionamento della pressione fiscale. In particolare la maggiorazione dell’addizionale Irpef per i redditi compresi tra i 28.000 e i 50.000 euro è stata ridotta dal +1% inizialmente previsto al +0,9% per il 2025. Non saranno poi previsti pagamenti del ticket sulle prescrizioni farmaceutiche per  i cittadini già esenti dal pagamento per visite ed esami.