La Regione Emilia-Romagna decide di non interrompere i CAU, anche se l’accordo con i medici non c’è ancora. L’assessore alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi, ha annunciato che viale Aldo Moro ha deciso di prendersi la “responsabilità unilaterale” di prorogare tutti i contratti dei medici occupati dei Centri Assistenza-Urgenza in scadenza il 31 marzo. La finalità è quella di non interrompere il servizio, assicurando la presenza dei professionisti fino al 31 dicembre del 2025, mentre continua il lavoro con i sindacati di categoria sull’accordo integrativo dei medici di medicina generale. Per l’assessore Fabi i CAU sono un servizio che sta funzionando: secondo i dati regionali, dalla loro apertura hanno risposto alle richieste e ai bisogni di oltre 540mila emiliano-romagnoli. Ma la loro efficacia non è stata la stessa in tutti i territori. L’assessore ha ribadito che sono tre le tipologie di CAU finite sotto la lente. Quelli che hanno sostituito punti di primo intervento o Pronto soccorso che avevano un elevato livello di inappropriatezza hanno dato i risultati migliori e andranno verso una conferma dell’attuale configurazione. I centri aperti in prossimità dei Pronto Soccorso non hanno invece avuto un risultato positivo univoco e andranno rivalutati per rafforzarne la risposta. Infine, i CAU introdotti in luoghi dove precedentemente non c’erano né Punti di primo intervento, né Pronto soccorso, sono destinati ad andare verso la riorganizzazione ed entrare in Aggregazioni funzionali territoriali all’interno delle Case di comunità.