Una perdita di 9,9 milioni di euro per l’Azienda Usl, da 4,8 milioni per l’Azienda Ospedaliero-Universitaria. Questo il quadro definitivo del bilancio della sanità modenese finito al centro dell’ultima Conferenza Territoriale Socio Sanitaria. Conti segnati, come per tutta la regione, dai mancati rimborsi delle spese extra dovute al covid e dal caro energia. Perdite sensibili, ma inferiori a quelle preventivate, grazie ad azioni di contenimento dei costi e ai finanziamenti del Fondo Sanitario Regionale. L’ipotesi iniziale era di chiudere l’annus horribilis del 2022 con una voragine da quasi 78 milioni per l’Ausl e da 42,5 per l’Azienda Ospedaliera-Universitaria. Il quadro economico dello scorso anno, come illustrato dalla Direttrice Generale dell’Azienda Usl Anna Maria Petrini, è stato caratterizzato ancora dalla gestione pandemica, che ha pesato con costi per 36 milioni di euro, cifra del 30% più bassa rispetto al 2021 a fronte di un impatto più alto in termini di contagi e ricoveri. Ma il 2022 è stato caratterizzato anche dalla ripresa delle attività chirurgiche e dal recupero dell’offerta di visite ed esami specialistici, con un investimento economico importante – ha spiegato Petrini – anche per riuscire a smaltire le liste d’attesa accumulate a causa del Covid. A queste criticità si aggiunge quella di reperire figure professionali, come medici di Emergenza-urgenza, ginecologi, anestesisti, radiologi e medici di famiglia