Corsa al voto compromessa a San Prospero, che ora rischia il commissariamento. Un colpo di scena legato ai moduli delle liste presentati dai due candidati sindaci, l’uscente Sauro Borghi per il centrosinistra e Bruno Fontana, per il centrodestra. Per la Commissione elettorale provinciale, questi documenti non sono validi per un vizio formale. La documentazione presentata, da quanto hanno spiegato gli stessi candidati, non presentava “continuità” tra i vari fogli; mancava, cioè, un simbolo, che li accomunasse tutti, da quello che illustra il nome della lista e i successivi che riportano l’elenco delle firme. Nel caso specifico, questo timbro non compariva proprio sui moduli delle firme, che pertanto, obietta la Commissione, potrebbero essere state raccolte su altro documento o petizione. Un’illegittimità che coinvolge, ed è questa la novità assoluta nella storia elettorale della provincia, tutte le liste presentate, sia la “San Prospero 2030” di Sauro Borghi sia “San Prospero per il Cambiamento” di Bruno Fontana, fermando di fatto la corsa degli unici due candidati sindaci in lizza. Senza alcuna lista valida, il comune rischia di non andare al voto e di essere commissariato per sei mesi, in attesa di organizzare nuove elezioni. Entrambi i candidati sindaci si sono rivolti al Tar, per chiedere la riammissione delle liste.