Don Luigi Biagini, Arciprete Capitolo Metropolitano
Attorno alla figura di San Geminiano, Patrono di Modena fin da epoca altomedievale, e alle sue reliquie nei secoli si è andata consolidando l’identità di tutta la comunità modenese. Il suo culto e quello del suo sepolcro ancora oggi costituiscono un elemento di forte aggregazione per la comunità cristiana della città e non solo. Quest’anno a causa dell’emergenza sanitaria le sue sante reliquie non potranno essere visitate nella cripta del Duomo il 31 gennaio, ma ci sarà comunque la possibilità per i fedeli di venerarle nella settimana precedente e successiva negli orari di apertura della cattedrale, evitando così di creare situazioni di assembramento e di pericolo. Quest’oggi per dare il via alle celebrazioni è stato aperto il Sarcofago del Santo Patrono, in una operazione lunga e delicata che ha richiesto oltre un’ora. Al santo vescovo, nato probabilmente nell’antica Gavello, oggi divenuta Cognento, vengono attribuiti diversi miracoli, come aver salvato i modenesi dalle orde degli Unni guidati da Attila o aver liberato le persone dal demonio.