Nei prossimi giorni arriverà l’esito degli esami tossicologici e istologici per fare chiarezza sulla morte di Samantha Migliore, ma intanto dai primi riscontri dell’autopsia, durata circa 5 ore, è emersa la presenza di un notevole quantitativo di silicone in diverse parti del corpo della 35enne, deceduta tra le braccia del marito dopo essersi sottoposta ad un ritocco al seno in casa. Un riscontro, che dovrà essere confermato dalle conclusioni finali, depositate in 90 giorni, e da ulteriori accertamenti, ma che sembra stabilire il collegamento tra il decesso della 35enne e le azioni della sedicente estetista a cui la donna si era rivolta, la 50enne transessuale brasiliana Pamela Andress. Secondo quanto emerso non si esclude che il silicone sia stato inoculato in un vaso sanguigno che avrebbe causato il decesso della donna entro pochissimo tempo. Ovviamente si tratta di primissimi riscontri e sarà necessario attendere l’esito degli accertamenti tossicologici e istologici. Intanto la Andress, scappata dall’abitazione di Samantha, appena questa ha iniziato ad accusare i primi sintomi di un malore, si è costituita il giorno dopo ai carabinieri di Cento affermando di non essere a conoscenza di quanto accaduto. Ora è iscritta nel registro degli indagati per la morte come conseguenza di altro reato, omissione di soccorso ed esercizio abusivo della professione sanitaria.
SAMANTHA MIGLIORE, SILICONE IN PIU’ PARTI DEL CORPO: SI ATTENDE ESAME TOSSICOLOGICO
Mentre si attendono gli esami tossicologici e istologici sul corpo di Samantha Migliore, il primo parziale responso dell’autopsia sulla salma conferma la presenza di notevoli quantità di silicone nel corpo. La Andress è iscritta nel registro degli indagati