Terza udienza davanti alla Corte d’assise per la morte di Saman Abbas. Nel corso del processo il procedimento per il padre Shabbar Abbas, detenuto in Pakistan in attesa di estradizione, è stato ufficialmente riunito a quello per gli altri quattro imputati poiché in concorso tra loro. Alla sbarra i genitori, lo zio e due cugini della giovane, morta a Novellare il 30 aprile del 2021 dopo essersi opposta a un matrimonio forzato. L’uomo era stato invitato a partecipare all’udienza in video conferenza ma non ha rilasciato il suo consenso, valutando in un secondo tempo la possibilità di partecipare ad una prossima udienza. Nel corso di quella che si è svolta ieri, è stato ascoltato come testimone il maresciallo dei carabinieri Pasqualino Lufrano, che ha seguito in prima persona l’evolversi della situazione attraverso la stessa Saman a cui si era rivolta già nel 2020 quando fece ritorno dalla fuga in Belgio. E la vide anche una settimana prima che accadesse la tragedia quando andò a casa Abbas dopo aver saputo che la giovane aveva lasciato la comunità protetta in cui si trovava, per rientrare a casa alla ricerca dei documenti. Menzionata anche, durante la ricostruzione, una testimonianza scritta di Saman Abbas, in cui avrebbe denunciato maltrattamenti in famiglia, sempre da parte del padre.
SAMAN ABBAS, RIPARTITO IL PROCESSO. IL PADRE VUOLE ESSERE PRESENTE
Prosegue il processo per la morte di Saman Abbas. Il padre per la prima volta attraverso il suo avvocato ha riferito di voler essere presente all’udienza. Ascoltato come testimone un maresciallo dei Carabinieri