Non è chiaro cosa abbia spinto Danish Ashnain, 34enne fratello di Shabbar Abbas, a indicare dove poter trovare i resti della giovanissima nipote, Saman, colpevole per la famiglia di non aver accettato il matrimonio che per lei era stato combinato in Pakistan. È lo stesso Danish, considerato dagli inquirenti l’esecutore materiale del delitto, a condurre fisicamente i militari sul luogo, uncasolare abbandonato e semidiroccato sempre a Novellara, in via Reatina poco lontano da quella che era l’abitazione della famiglia Abbas. Il corpo era sotto due metri di terra, in una buca che sarebbe stata scavata dagli uomini di famiglia, dal padre, dallo zio e dai cugini. Sullo strato di terra c’erano mattoni e detriti. Sembra che proprio questi avessero impedito ai cani molecolari che per giorni con il loro fiuto hanno setacciato tutta l’area di fare il ritrovamento e per lo stesso motivo, anche l’utilizzo del georadar sarebbe stato inefficiente. Lo strumento infatti può scandagliare il terreno in profondità sino a cinque metri, solo però se pulito in superficie. L’ultima parola l’avranno i risultati sul dna, per i quali si dovrà attendere qualche giorno perché si completi l’iter necessario alla riesumazione. Danish era fuggito all’estero con i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. Tutti e tre una volta arrestati sono stati consegnati all’Italia e sono in carcere. Il processo inizierà il 10 febbraio. In carcere in Pakistan da qualche giorno il padre della giovane, Shabbar Abbas di cui si attende l’estradizione. Resta latitante solo la madre di Saman, Nazia Shahee, sembra che gli investigatori possano essere sulle sue tracce.
SAMAN ABBAS: E’ STATO LO ZIO DANISH HASNAIN A INDICARE DOVE CERCARE IL SUO CORPO
È arrivata venerdì la confessione dello zio di Saman, Danish Hasnain che ha permesso il ritrovamento di quelli che sembrano essere senza alcun dubbio i resti della povera Saman. L’ultima parola al Dna.